giovedì, aprile 12, 2007

Ricordo
Ricordo quel pomeriggio torrido della mia infanzia con le stesse sensazioni di quel momento.... il sole cadeva nel mio cortile e il silenzio della gente che si rifugiava nelle case per ripararsi da quel caldo asfissiante era così assordante che lo si poteva udire da gran distanza. Da molto tempo mia madre aveva ormai rinunciato a coltivare la sua passione giovanile per il giardinaggio, e aveva lasciato crescere lungo i bordi delle aiuole soltanto qualche resistentissima crassula che, alla volubile ombra di due pini, rigermogliava nonostante le lingue di fuoco estive e l'impietoso aggirarsi del mio pallone di cuoio..... Vigeva la norma del coprifuoco: non potevamo andare a giocare in cortile non prima delle 4 del pomeriggio e inutili erano le mie insistenze per anticipare quel momento della giornata anche di pochi minuti.... ma quel giorno le cose stavano per cambiare.... decidemmo con mio fratello di uscire furtivi e tentammo per un po' di passarci la palla senza farla rimbalzare a terra o sul muro... è chiaro: questo durò ben poco perchè non avevamo l'abilità di Ronaldinho di tenerla sospesa per aria per ore e ore..... La finestra di casa s'aprì... dopo pochi secondi il portone... dopo pochi attimi il pallone non ci fu più...
ritrovammo il pallone con una ferita da taglio ormai sfatto e dalle sembianze lontane da quelle a cui ci eravamo affezzionati.... era buttato nell'immondizia ed era come se avessimo perso una parte di noi....

1 Comments:

Blogger Porzione said...

Povero pallone.

13 aprile, 2007 14:11  

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